"Il Jiu jitsu brasiliano o Brazilian jiu-jitsu
(anche BJJ) è un'arte
marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa
personale che si specializza nella lotta ed in
particolare nel combattimento a terra. Non deve essere
confusa con il suo predecessore giapponese Jūjutsu.
La disciplina è nata come appendice del kodokan
jūdō negli
anni venti
del XX secolo[1][2],
quando il maestro Mitsuyo Maeda insegnò i fondamentali della lotta a
terra (ne-waza) ad allievi come Carlos
Gracie e Luis França. Il Brazilian
Jiu-Jitsu divenne poi un'arte a sé stante attraverso sperimentazioni, pratica e
adattamenti del maestro Hélio Gracie e del fratello Carlos, che trasmisero poi
la loro esperienza alla loro famiglia e ai loro allievi.
La disciplina insegna come suo fondamento che una persona più piccola e
debole può difendersi con successo da un assalitore più grande e forte tramite
l'utilizzo di appropriate tecniche come leve, chiavi articolari e strangolamenti,
portando lo scontro al suolo. L'allenamento nel Brazilian jiu-jitsu
viene comunque praticato principalmente con carattere sportivo nei tornei di
grappling, quelli propri in cui si fa uso del gi (ma negli ultimi anni la Federazione
Internazionale ha introdotto anche competizioni in no-gi) o altri come la submission grappling, o anche per partecipare
ad incontri di arti marziali miste[3].
La pratica di sparring (comunemente chiamato rolling) e di
sessioni di allenamento con confronto non collaborativo giocano un ruolo
maggiore nell'allenamento, e vengono premiate le prestazioni, soprattutto
durante le competizioni, in relazione al progresso attraverso i
gradi/cinture."
["Jiu jitsu brasiliano" tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera]